Basta, rinunciamo. Alla fine abbiamo rinunciato alla convenzione con il Comune per la vigilanza dell’isola ecologica di soccorso e vi spieghiamo il perché.

Veniamo ai fatti:

In previsione della scadenza della convenzione per la vigilanza dell’isola ecologica (31 dicembre 2015), più volte abbiamo chiesto, inutilmente, a chi di competenza, se le intenzioni del Comune per il 2016 erano di continuare o meno con il servizio, non ricevendo alcuna risposta, si pensava ormai che il giorno di San Silvestro sarebbe stato l’ultimo di “servizio” delle G.A.D.IT. presso l’isola ecologica. Non era così.

Alle 8:30 del 31 dicembre 2015, veniamo contattati dall’ufficio tecnico del Comune il quale ci riferiva che il Commissario Straordinario aveva intenzione di continuare il servizio, anzi proprio lo stesso successivamente in un incontro, alla presenza di un funzionario dell’Ufficio Tecnico, con il nostro Presidente ha ribadito che per nessun motivo lo dovevamo interrompere, considerato anche il fatto che stavamo in un periodo festivo, per la formalizzazione della convenzione ci saremmo visti più in la dopo le festività.

Le G.A.D.IT., con spirito di collaborazione, si sono messi immediatamente a disposizione, ritenendo utile ed indispensabile il servizio, soprattutto per la cittadinanza, ed in particolare per gli abitanti prospicienti l’isola, così abbiamo continuato senza nessuna atto scritto, sulla parola, come si usava una volta tra gentiluomini.

Dopo numerose sollecitazioni, finalmente, riceviamo una lettera, prot. 2428/2016 del 09/02/2016, dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico in cui “autorizza l’Associazione Guardie Ambientali d’Italia Onlus - delegazione di Torremaggiore a continuare tale servizio in attesa di stipula di nuova convenzione al fine di evitare un abbandono incontrollato dei rifiuti da parte dei cittadini presso l’isola ecologica”.

Fin qua tutto “normale”, considerato i tempi della burocrazia.

Trascorso, inutilmente, un altro mese (provate a chiedere un colloquio con il Commissario e constaterete di persona in quanto tempo vi riceve e mentre “parla” con voi, risponde al telefono, legge le lettere e risponde al funzionario di turno mentre voi inutilmente spiegate il motivo del colloquio) giungiamo al 9 marzo 2016, sorpresa!

In un colloquio, chiesto dal nostro Presidente con il Commissario Straordinario esce fuori un intoppo, secondo noi insormontabile.

Nel mese di ottobre 2015, (cioè 3 mesi prima della scadenza della convenzione, e molto prima della lettera in cui si proroga il servizio) è giunta al Comune una lettera dalla Prefettura di Foggia indirizzata a tutti i sindaci dei comuni della provincia nella quale si specifica:

“ … In sintesi, le guardie giurate riconosciute dal Prefetto, ai sensi della L. 189/2004, secondo il disposto dell’art. 57, comma 3, del c.p.p., sono agenti di P.G. nei limiti del servizio cui sono destinate e secondo le rispettive attribuzioni, vale a dire che la loro sfera di competenza, in tale veste, riguarda esclusivamente la tutela degli animali di affezione e le stesse possono agire solo quando sono comandate di servizio e nell’ambito territoriale indicato nel decreto prefettizio”.

E quindi non possono essere impiegate in servizi che esulano la competenza propria di “Guardia Zoofila”, la cosa non riguarda la nostra Associazione, considerato che siamo un’Associazione di volontariato iscritta al n. 1848 delle ODV Puglia.

Sempre nella stessa comunicazione, si ribadisce “ … Le associazioni di volontariato, iscritte nell’elenco regionale, (e noi lo siamo) possono essere impiegate solo in un quadro di collaborazione con enti e istituzioni, attraverso formali convenzioni, che ne indichino, in maniera chiara, le “regole di ingaggio”, le aree dì intervento, gli orari “di servizio” e le attività eventualmente svolte: in ogni caso, non possono essere impiegate in attività estranee al loro specifico statuto, come, ad esempio, in supporto alla Polizia Locale in occasione di manifestazioni pubbliche, con compiti di vigilanza (ronde) o di viabilità. (Cosa che a noi non è mai accaduta, ma è successa con altre pseudo associazioni).

Le stesse associazioni, pertanto, in quanto tali, possono essere impiegate per attività di semplice assistenza, previa apposita convenzione con enti o istituzioni”, e questo, come è facile rilevare, riguarda il caso della nostra Associazione. Più avanti nelle lettera si specifica inoltre che per le GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) il decreto prefettizio può essere richiesto solo dall’Amministrazione Provinciale e che esse operano esclusivamente alle dipendenze del suddetto Ente. Qui sta l’intoppo.

Il Commissario si ostina a non capire che la nostra Associazione non ha nulla a che vedere con le GEV, non opera nella fattispecie come Guardia Zoofila, ma esclusivamente come Associazione di volontariato conformemente a quanto stabilito nella lettera della Prefettura. Ma niente, il nostro Presidente si è scontrato con un muro. Si è arrivato addirittura ad invitarci a svolgere il servizio di vigilanza senza la pettorina che identificasse il volontario in quanto “Guardie Ambientali D’Italia” si poteva confondere con le GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) oppure cambiare il nome dell’Associazione, sic!

A questo punto il Presidente, senza alcuna titubanza ha preferito rinunciare alla convenzione, perché sarebbe stato come rinnegare tutto ciò che siamo e che in questi tre anni abbiamo lottato per essere.

Questi sono i fatti!

Non riusciamo a comprendere quest’atteggiamento, eppure la lettera della Prefettura è scritta in italiano, i documenti comprovanti ciò che abbiamo su ribadito sono in possesso del Comune, ed in ogni caso consultabili sul nostro sito (www.gaditorre.it), ribadiamo di non comprendere tutto ciò, anche perché come sopra evidenziato, la lettera della Prefettura è pervenuta i primi giorni di ottobre 2015. Ci chiediamo a chi giova tutto ciò, sicuramente non ai cittadini di Torremaggiore.

La cosa che fa più male è il fatto di sentirsi dire da un rappresentante delle Istituzioni di operare in maniera diciamo “strana” per svolgere un servizio utile alla cittadinanza, quando bastava applicare ciò che ha specificato la Prefettura nella lettera su citata.

Fa ancora più male sentirsi dire queste cose da una istituzione che ha tollerato indirettamente ogni forma di abuso in fatto di pseudo associazioni, tollerando l’uso improprio di divise, macchine con lampeggianti e livree che si confondevano con quelle degli organi di polizia, in contrasto con quanto stabilito dalle circolari del Ministero dell’Interno n. 557/PAS/10758.10089.D.(1) del 22 gennaio 2007 e n. 557/PAS/U/001526/10089 D.gg (10) del 2 febbraio 2015, anch'esse richiamate nella suddetta lettera..

Vogliamo dire, anzi ribadiamo a queste Istituzioni che la nostra Associazione ha dovuto aspettare circa due anni per avere l’approvazione dal Prefetto delle divise per operare in conformità con quando stabilito dalle circolari su menzionate. Abbiamo dovuto tollerare ogni forma di abuso da parte di altre pseudo associazioni senza che chi era preposto per legge al controllo nulla ha fatto, anzi in alcuni casi si è mostrato complice e consenziente.

Concludiamo con un appello alla cittadinanza affinché si faccia sentire nelle sedi opportune per porre fine a questo strano modo di operare da parte delle Istituzioni, non serve a nulla ululare contro la luna, o nascondere la testa sotto terra, bisogna inondare di mail e petizioni le istituzioni affinché operino esclusivamente al servizio della collettività.

Infine, lanciamo un appello ai candidati alla carica di sindaco per le prossime amministrative affinché facciano tesoro di quello che sta accadendo e si impegnino seriamente, in collaborazione di chi ci sta, a porre fine allo scempio che sta vivendo della nostra Città.

 

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